“La Reggente” di Fortunato Calvino, in scena al Ridotto Mercadante

 

In scena al “Ridotto” del Teatro Mercadante di Napoli, dal 19 al 24 Gennaio, “La Reggente”, di Fortunato Calvino, diretto da Stefano Incerti, con Elena Russo, Salvatore Striano e Lugi Credendino. La Reggente è la moglie di un potente boss di un quartiere di Napoli detenuto in un carcere di massima sicurezza in regime di 41 bis. Incaricata dal marito di gestire gli “affari” di famiglia, assistita da Eduardo e Diego, la vicenda narra il delirio di onnipotenza nel quale precipita la protagonista. Una realtà le cui regole sono quelle dell’arroganza, della spietatezza, della vendetta. Assetata di sangue, la donna, infatti, porta avanti il suo progetto criminale lasciando dietro di sé una lunga scia di sofferenza e di dolore, che coinvolge anche le persone “care” e a lei legate da affetto. Preda di una sete di potere infinita, che assume i tratti di un’autentica patologia, la donna non consentirà a nessuno di opporsi alle sue scelte, condannandosi così ad una solitudine devastante che sarà causa del suo declino. La Reggente, Eduardo, Diego: è un triangolo ambiguo – sottolinea Fortunato Calvino – specchio di un mondo che non conosce pietà, che pretende obbedienza cieca e assoluta. Una generazione ottusa e violenta, che ignora la fatica e sfrutta il lavoro altrui. La Reggente è il risultato di una nuova gerarchia tutta al femminile che emula l’uomo, superandolo in crudeltà, lei, è il nuovo che avanza nei quartieri di questa città che sono piccoli feudi”.

Ho ricevuto in passato proposte per regie teatrali – spiega il regista Stefano Incerti – ma ho sempre declinato l’invito per aspettare il testo giusto. La Reggente – continua – tra sangue, passione, sesso, tradimento, ha l’andamento di un moderno Shakespeare. Ho scelto degli attori che – conclude – oltre che a teatro, avessero lavorato nel cinema per impostare lo spettacolo con una chiave più realista, intima, quasi ‘da camera’ che potesse sfruttare la particolare dimensione dello spazio del Ridotto, che consente al pubblico di partecipare al dramma arrivando quasi a toccare i personaggi”

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