Campania Teatro Festiva, “Il sogno di Morfeo” debutta a Capodimonte

Un grande debutto all’interno della manifestazione che ormai da anni esalta le serata napoletane a colpi di teatro e non solo.

Debutta questa sera, alle ore 22:30, a Capodimonte, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano, Teatro Il sogno di Morfeo, presentato da Teatro In Fabula.  Lo spettacolo scritto e diretto da Antonio Piccolo che  torna in scena con Mario Autore, Antonia Cerullo, Melissa Di Genova, Emilio Vacca. Le voci registrate sono di Gianluca Bonagura, Giuseppe Cerrone, Marco Di Prima e Sara Missaglia. Il tutto ha il sostegno del MIBAC e SIAE nell’ambito del programma “Per chi crea”.

Dopo All’apparir del vero. Dialogo di Giacomo Leopardi e della Morte e Troia City, la verità sul caso Aléxandros, diretto da Lino Musella, Antonio Piccolo ritorna al Campania Teatro Festival con il suo terzo testo che ha vinto il Premio “Scena&Poesia” 2019.

“Sono contento di tornare al festival – ha dichiarato Piccolo –  e ringrazio il direttore Ruggero Cappuccio di questa opportunità. Spero che la splendida cornice naturale del Bosco di Capodimonte possa far splendere i contenuti sognanti, positivi, floreali del nostro spettacolo”.

Il dio Morfeo, asso dell’immaginazione, non ne può più: l’immaginario degli umani si è inaridito a tal punto che i sogni che si creano sono dei più noiosi e terribili. Anche se una sognatrice che ancora dà soddisfazione c’è: si chiama Alice e non solo fa dei bellissimi sogni, ma è capace di controllarli e divertirsi ad inventare, anche mentre li fa. Il suo ultimo sogno però sta durando più del dovuto, sembra non finire mai. Dopo una ricerca, Morfeo, Notturno e Artemidoro scoprono la verità: Alice non sta dormendo. Alice è in coma!

A furia di studiare – si legge nelle note di regia –  siamo arrivati a saper quasi tutto dei sogni, in senso fisiologico e in senso psicologico. Eppure, nella vita di tutti i giorni, trascuriamo di riflettere su una banale verità: trascorriamo almeno un quarto della nostra esistenza sognando. Un quarto di esistenza importantissimo, in cui il cervello ha le stesse percezioni che ha nella veglia e forgia una parte fondamentale della nostra identità.