“Queen at the Opera”, il mito dei Queen, al Teatro Bellini di Napoli

 

 

Un tributo ai “Queen”, uno spettacolo, un inno, un’emozionante occasione, per ripercorrere, a ritmo di musica, la storia, i testi, la musica, di uno dei più acclamati gruppi musicali della storia. Un’orchestra di cinquanta elementi, e quattro talentuosi cantanti: Federica Buda, Roberta Orrù, Jordan Trey e Luca Marconi. “Queen at the opera”, in scena lo scorso 18 Gennaio al “Teatro Bellini” di Napoli, con la direzione artistica di Simone Scorcelletti, è un ambizioso e complesso progetto musicale, in cui i suoni, le parole, gli effetti speciali, si mescolano in un’unica intensa esperienza artistica. Un ipotetico percorso musicale, dalle origini della band di Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon, scandito dall’assoluto trasporto emotivo delle sue canzoni. Da “Bohemian Rhapsody” a “The Show Must Go On”, passando per “Under Pressure” e “A Kind of Magic”. Brani che hanno decretato l’immortalità artistica del gruppo britannico, veri inni generazionali, riproposti in chiave sinfonica e nella maggior parte dei casi con originali arrangiamenti, capaci di adattare al meglio ogni sfumatura musicale alle caratteristiche vocali ed espressive dei quattro vocalist in scena. Oltre ai più noti lavori della band, numerose sono state le riproposizioni di brani, probabilmente meno celebrati, ma altrettanto, e forse in alcuni casi ancor più intensi, sotto un aspetto strettamente artistico/emotivo. “White Queen”, “Love of My Life”, “Barcelona”, probabilmente il primo esperimento di “fusione” tra musica pop e lirica, targato Freddie Mercury e Montserrat Caballè. “Queen at the opera”, che trova la sua natura, già nel titolo dello spettacolo, chiaramente ispirato a quello che molti considerano il miglior album della band “A night at the Opera”.

“Queen at the Opera”, è una meravigliosa cavalcata di ricordi, di emozioni passate, di esperienze lontane, caratterizzate da un unico fattore, intenso, evocativo, inarrivabile immagine. I Queen. Le luci, gli efetti, abbracciano il pubblico, accorso numerosissimo nell’incantevole rifugio dell’arte, del “Teatro Bellini”, e lo accompagnano, tra note d’anima, e di vita, in un’indimenticabile esperienza artistica.