Do not disturb, a Palazzo Caracciolo, l’ostinata strada verso se stessi.

‘Nziria : ostinato capriccio. Volere caparbiamente qualcosa. Essere, tenacemente, qualcosa, qualcuno.

Libero di scegliere, di essere una famiglia, di diventare una drag queen. ‘Nziria ti catapulta negli intrecci di tre persone, la sfavillante vita di una drag, una famiglia frammentata da costruire o ricostruire. Lo spettacolo mette a nudo le volontà, ma anche le debolezze, del voler vedere, fortemente, i propri desideri realizzati. Ma qual è il prezzo di questa testardaggine?

Sabato 25 e domenica 26 novembre, il format “Do not disturb” – il teatro si fa in albergo – è ritornato nelle stanze dell’Hotel Palazzo Caracciolo di Napoli. Lo spettacolo, scritto da Claudio Finelli e Mario Gelardi che ne ha curato anche la regia, si svolge nelle accoglienti stanze dell’hotel, è il pubblico che si sposta, da una camera all’altra, per entrare ed osservare, da vicino, l’intimo scambio di pensieri dei protagonisti.

Mariano Gallo, porta in scena il suo alter ego artistico, Priscilla Drag, la più famosa drag queen italiana. In un mondo fatto di glitter, abiti appariscenti, make up e tacchi vertiginosi, apparentemente superficiale, Priscilla ci scopre il suo lato tenero, apprensivo, vero. Un giovane e promettente Francesco Ferrante è Francesco, ballerino nello show di Priscilla. Porta con se il sogno di calcare la sua stessa carriera, essere una drag queen, entrare in quel mondo di “favolosità”.

Dovrà affrontare ostacoli, momenti bui, affetti e persone care che non accetteranno la sua scelta.
È un momento intimo, profondo e scherzoso tra un giovane uomo e il suo mito.
Un momento per imparare i segreti per essere una drag queen ma, soprattutto, per confrontarsi e riflettere profondamente sui ruoli, da avere o voler rappresentare. Un momento per capire quanto la voglia di libertà e di esprimersi possa essere anche dolorosa per chi ci è accanto.

Riccardo, interpretato da Nello Provenzano, porta con sé uno strappo, il rozzo fratello di Mariano da un nuovo punto di vista alla vicenda. Uno scontro di volontà : allontanarsi da una famiglia scomoda, chiusa, pericolosa per affermare la propria libertà e personalità e, dall’altra parte, la voglia di rimettere insieme una famiglia. Riccardo, per Mariano, è il passato pesante e scomodo che torna a bussare, una ferita mai sanata, il mondo che non accetta le tue scelte.

Ma quanto ne sappiamo della libertà altrui una volta affermata la nostra? Quanto davvero conosciamo le intenzioni di chi, sembra, volerci ostacolare? Mariano e Riccardo, in un faccia a faccia feroce, duro, rivelatore. Dove i ruoli si sovrappongono e si scambiano mostrandoci le fragilità di una famiglia spezzata. Chi scappa non sempre sa di essere stato protetto, chi assume il ruolo del cattivo cerca un modo per espiare qualcuna delle sue colpe.

Uno spettacolo divertente, delicato, appassionato, con un cast eccezionale. Uno lavoro teatrale che smuove tanti pensieri e qualche lacrima. Si esce domandandosi ” Da che parte sto?”.
In un periodo storico dove si urla il proprio, convinto, pensiero questo spettacolo mette in luce tanti e  più punti di vista. La tanto agognata “educazione sentimentale“.

di Ilenia Borrelli