Faccia a faccia con il proprio io, “Umana” in scena al Teatro Tram di Napoli

Scritto e diretto da Francesca Esposito, vincitore della rassegna ” Regista con la A”. Rassegna ideata dal Tram per dare lustro e visibilità a spettacoli diretti dalle donne

Sabato 4 e domenica 5 novembre, al Tram di Port’Alba, ha debuttato “Umana”.
Spettacolo, scritto e diretto da Francesca Esposito, vincitore della rassegna ” Regista con la A”. Rassegna ideata dal Tram per dare lustro e visibilità agli spettacoli diretti dalle donne. Per contrastare la disparità di genere nel teatro italiano.

Francesca Esposito ci fa entrare nei meandri della mente, ci fa vivere i conflitti tra l’anima e il corpo umano, in costante ricerca di tutte le parti di sé.
In un’ambientazione da fantasy dark, le luci, di Tommaso Vitiello, e le musiche di Cristian Sommaiuolo aiutano ad addentrarsi nel racconto.

La scenografia, di Filippo Stasi, è scarna, una porta fatta di luci e ombre, che all’occorrenza, nasconde e mostra, al servizio dell’intero racconto. Fulcro dell’intero spettacolo.
Da porta a scrivania della reception, peso dei proprio pensieri a muro dai propri pensieri. Da banco dell’imputata ad apertura verso l’accettazione.

La protagonista, Umana, si trova in un non luogo, al “Secolare” Hotel, dove intraprende il viaggio, o una guerra, ad incontrare la propria natura profonda. Dove può decidere se esserci o non esserci. La madre di ogni possibilità. Faccia a faccia con se stessa. Umana e Flora, interpretate dalle attrici gemelle Clara e Anna Bocchino, si scontrano e incontrano, Flora vuole portarla ad una conoscenza che Umana rinnega.

Umana, appena varcata la soglia della sua camera, deve fare i conti con “I Nascosti”, interpretati da Carmela Ioime, Lucio De Cicco e Taras Nakonechnyi, ombre che iniziano a parlarle e tormentarla. Umana si barrica dietro la porta, come nel film di “The Others”, cerca di lasciare, oltre la porta, le presenze che la tormentano. Ombre che fanno parte di lei.

È un racconto dove i personaggi non hanno nome ma sono figure, spesso grottesche e inquietanti, utili al passaggio, ad accompagnare, la protagonista nella sua storia.
Umana pone il tema dell’identità disintegrata, dell’accettazione dei propri errori e demoni, del superare il peso degli occhi, propri e altrui, sul proprio essere. Essere responsabili di sé, conoscersi.

In un gioco di luci e ombre, di candele che rivelano e nascondono, Umana si trova faccia a faccia con se stessa, con la sua anima, e con i demoni che la perseguitano. Negherà la verità fino al processo, dove è lei stessa tribunale. Imputata, giudice, boia e condannata.
Fino alla purificazione, all’accettazione. L’ incontro con la propria natura piú profonda, la parte autentica di sé . Una danza di scambi, abbracci e protezione per ritrovarsi e finalmente vedere.

di Ilenia Borrelli