“Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, in scena al Centro Teatro Spazio

Tre uomini al centro del mondo. Tre uomini, metafora dell’esistenza umana. Tre uomini, allegoria di tutto e niente. Tre uomini, apparentemente richiusi in misterioso appartamento. Ognuno “prigioniero” del proprio punto d’ingresso, significativo particolare o pura banalità. Tre uomini, o forse mille, ognuno con la propria storia, la propria identità, le proprie idee ed i propri giorni. “Tre sull’altalena”, di Sergio Lunari, in scena al Centro Teatro Spazio, di San Giorgio a Cremano, in replica il 20 e 21 Dicembre, è il racconto di un incontro casuale, insapettato, magico, mistico. Tre uomini ed altrettante debolezze, convinzioni, paure. Interpretato da Vincenzo Borrelli, Paolo Cunsolo, Simone Somma e Maria Paola Marino, “Tre sull’altalena”, successo intenzazionale di Luigi Lunari, tradotto in ventiquattro lingue e rappresentato in tutto il mondo, presenta attraverso uno impostazione teatrale, coinvolgente ed ai limiti del surreale, un vortice incontrollabile di immagini e riflessioni. Abilissimi, gli interpreti, a gestire senza la minima difficoltà ogni colpo di scena dei singoli personaggi, ansie, paure, incontrollabili reazioni, ogni singolo tratto fatto proprio ed offerto al pubblico, nel modo più naturale possibile. Lucida ed assolutamente appropriata, la regia di Vincenzo Borelli, bravissimo nel dare equilibrio alla messa in scena, a stabilire il giusto intermezzo tra l’elevato ritmo ed i numerosi alti e bassi nei tempi ( propri di un teatro molto diverso da quello tradizionale partenopeo) concedendo in questo modo alla rappresentazione una maggiore fluidità. “L’equivoco o il dilemma, della tre porte che conducono a diverse vie – spiega Vincenzo Borrelli – rappresenta soltanto lo spunto iniziale di un lungo ed ininterrotto dialogo tra i personaggi, che li porta a toccare i grandi temi, i problemi ed i misteri dell’uminità. La drammaturgia – continua – cosi come la regia è serrata, il ritmo incalzante e coinvolgente. In Tre sull’altalena – conclude Borrelli – c’è tutto, divertimento, riflessione, dialoghi geniali, colpi di scena e sorprese”.