Valeria Impagliazzo al Teatro Tram. Allo specchio con se stessa

Ammettiamolo: quante volte, in bagno, nel prepararci per uscire, ci perdiamo in lunghe riflessioni e voli pindarici?

Giulia Lauro

Quante volte abbiam pensato: ” Ma come fa a perdere cosí tanto tempo per una doccia e uno shampoo?”. Valeria Impagliazzo con il suo “Bathroom – dialoghi per donna, phon e Raffaella Carrà” ci fa entrare nell’intimo dei suoi pensieri e paure. Scenografia scarna, quasi nulla: un mobiletto da bagno, un phon, qualche prodotto make up e un completino intimo ancora con il cartellino.

Una donna, in pantaloncini e canotta, intenta ad asciugarsi i capelli e a farsi bella per un appuntamento, persa nel suo mondo e nelle canzoni della compianta Raffa nazionale. Poi, un rumore improvviso la riporta alla realtá,  spaventandola al punto da avere il fiato grosso e impugnare lo scopino del water come arma di difesa.

Da qui inizia il suo soliloquio emotivo. La paura dell’abbandono, il ricordo amaro di un amore non del tutto dimenticato, la consapevolezza della ciclicitá delle relazioni.
L’incontro, i sorrisi, l’amore, i primi malumori, quel tot di separazioni che portano, inevitabimente, alla rottura finale. Fine. Punto e a capo. Nuova relazione, stesso modello. Sempre uguale al precedente e a quello prima ancora. Forse che il cardine, il punto fermo, sia lei? Si chiede.

Tra una striscia depilatoria e un po’ di contorno occhi, Valeria ci racconta della sua passione attraverso la disamina delle canzoni di Raffaella Carrà. Donna forte, anticonformista ma, allo stesso tempo, familiare. Una donna che, nel pieno degli anni ’70 e delle contestazioni femministe, canta di quanto le piaccia abbandonarsi in modo passivo alla passione del suo uomo.
Un incisivo gioco di luci e le musiche originali di Pasquale Ruocco accompagnano l’attrice e gli spettatori dentro e fuori i suoi pensieri, in un vortice di osservazioni dolorose, profonde, spesso buffe e dissacranti.

La preparazione continua, ma… ecco, c’è ogni tanto un “ma” – per fortuna o purtroppo – a rompere la ciclicitá degli eventi. La decisione di “amare” sé stessa prima di tutti gli altri.
Valeria Impagliazzo regala riflessioni, qualche lacrima e anche molte risate grazie ad una innata verve comica. Ci fa essere spettatori, con un pizzico di voyeurismo, di un piccolo spaccato della sua vita. Diventiamo lo specchio a cui raccontare le frustrazioni dei rapporti, sempre con quel mood di “entrare e uscire nella vita delle persone” che ha una leggerezza che ferisce; quello specchio che, molto probabilmente, vive o ha vissuto le stesse dinamiche raccontate nello spettacolo. Ci fa essere partecipi emotivamente, ci lascia addentrare nei nostri voli pindarici.

Si spengono le luci. Applausi lunghi e sentiti. Qualcuno ha un sorriso enorme, altri gli occhi lucidi; tangibile è l’emozione di Valeria nel ringraziare il pubblico del Tram nell’ultima serata, sold out, del weekend che l’ha vista protagonista. Si esce dal teatro ancora canticchiando quelle canzoni. Per non pensare ai problemi, alle paure, alle incertezze. Proprio come la protagonista.

Ilenia Borrelli