“La pietra oscura”: l’importanza della memoria al Teatro Tram di Napoli

Dal 12 al 14 gennaio 2024, al Tram nel cuore del centro storico di Napoli, è andato in scena lo spettacolo “La pietra oscura”.

Conservare la memoria. Di se stesso, della propria vita, di ció che si è vissuto e amato. Il testo, concepito dallo scrittore e drammaturgo spagnolo Alberto Conejero, ha vinto nel 2015 il premio Max. Grazie alla di traduzione di Simone Trecca e alla regia di Pasquale De Cristofaro i due protagonisti Andrea Palladino e Alessandro Tedesco, rispettivamente Sebastian e Rafael, portano in scena un serrato dialogo sulla memoria, le intenzioni, la vita e la guerra civile spagnola che fa da sottofondo.

Un giovane Sebastian, costretto ad abbandonare i propri sogni per sottostare alla guerra, ad un indottrinamento non suo : norme, regole, principi. Un protocollo imposto da un conflitto in cui non ha ben chiaro da che parte stare, quali voci ascoltare. Quella della paura di essere scoperto, fragile e sognatore; quella dell’uomo prigioniero, Rafael, da sorvegliare. O, in ultima analisi, la propria voce, quella mai ascoltata durante la sua giovane esistenza.

Due vite a confronto. Rafael e Sebastian, chi la vita l’ha assaporata quasi per intero e chi già dice “ormai” pensando alla propria. Rafael, condannato a morte, ha bisogno di far vivere la memoria, di lasciare al futuro ció che ha vissuto. Ha bisogno di raccontarsi, di capire, di portare messaggi di speranza e commiato alle persone che ha amato, la sua famiglia. Per sfamare questi bisogni chiede la partecipazione di Sebastian, riluttante, reticente, spaventato dalle confidenze intime di Rafael e, ancor di piú, di esser scoperto, da chi è di grado maggiore, a parlare con il suo progioniero.

In un crescendo di tempo e di emozioni Sebastian inizia ad ascoltare con attenzione e partecipazione la vita di quell’uomo che chiede solo di essere accolto ed assolto.
Rivela, con amore e sofferenza, di aver amato Federico Garcia Lorca, poeta e drammaturgo spagnolo, sostenitore delle forze repubblicane, catturato e fucilato, dalle forze nazionaliste, nel ’36. Rivela quanto sia invaso dai sensi di colpa per aver abbandonato quell’amore per la paura dei giudizi, degli sguardi di disapprovazione, dalle chiacchiere delle persone.

“Forse Federico Garcia Lorca sarebbe ancora vivo se non gli avessi girato le spalle e il cuore”
“Forse, se avessi risposto alle sue lettere, avrebbe ancora la possibilità di scrivere”
Le parole di Rafael sono piene di “…e se…” e di pentimento. L’unica possibilità, reale, è di far vivere ancora nel, e per il, futuro le parole del grande artista. Sebastian, si lascia andare alle emozioni, prova pena e sofferenza per Rafael, empatia verso chi ha vissuto ha giorni ed amori da raccontare, verso chi ha idee chiare del mondo e da che parte stare. Sebastian abbraccia un altro compito, lo promette. Salvare gli scritti di Garcia Lorca, trovarli, farli pubblicare a Madrid. Consegnare, a chi verrà dopo la guerra, il ricordo di un grande poeta e di un profondo amore.

“Tu mai  potrai capire quanto ti amo
perché in me dormi e resti addormentato.
Io ti nascondo in lacrime, braccato
da una voce di penetrante acciaio.”
(Federico Garcia Lorca)

Ilenia Borrelli