“Quell’ultima corsa” dei Naviganti InVersi, conclude la Rassegna Teatrale “A(s)soli Giovani”

Quell'ultima corsa

Ultimo appuntamento della rassegna Under 35 “A(s)soli Giovani”, “Quell’ultima corsa”, dei Naviganti InVersi, chiude la rassegna teatrale, in scena alla Sala Assoli, di Napoli. Riadattamento di Marco Serra, tratto da “Sunset Limited” di Cormac McCarthy, diretto dallo stesso Marco Serra, ed interpretato da Maurizio Capuano e Francesco Saverio Esposito, “Quell’ultima corsa”, è il racconto di un confronto, sincero, serrato, tra un uomo, segnato e stanco di vivere, ed surreale mendicante, che per caso o no, gli salva la vita. Da qui il faccia a faccia, sui perchè di quell’intervento. Pura fatalità, o divina provvidenza, fede o ragione. Maurizio Capuano e Francesco Saverio Esposito, accompagnano il pubblico in un dibattito senza tregua sui “mali” che possono arrivare a soffocare un uomo, e su quei “rimedi” dell’anima, dello spirito, che hanno come fine l’avvicinamento a Dio. Ed è cosi, in maniera del tutto naturale, con immensa maestria, che i due attori sottopongono allo spettatore, quelle riflessioni, proprie di ognuno di noi, che dalla nascita accompagnano la nostra esistenza. “Argomentare con forza e convinzione le motivazioni che spingono gli uni a morire o quelle che illuminano di una fede inattaccabile gli altri – spiega Marco Serra – è il motore di un discorso che porterà due uomini a conoscersi e ad entrare reciprocamente nel mondo dell’altro. L’apparenza di un’esistenza ai margini di una società – continua- che rifiuta la nuova classe povera, che vive ben al di là della soglia della povertà, i barboni, si scontrerà con quella di una vita senza soluzione, lastricata da una sofferenza acculturata che non lascia spazio alla speranza.
Uno società moderna – conclude – ossessionata dalla frenesia del mondo e dall’insofferenza della comunicazione, vista dagli occhi di due protagonisti che per differenti motivazioni hanno deciso di viverla da comparse, utilizzando come trampolino per un’esistenza diversa quel salto metaforico chiamato, ultima corsa”. “Quell’ultima corsa”, è un ponte traballante, tra chi ha premura di salvare e chi non chiede altro di andarsene via per sempre. Un’immagine , magari una speranza, o la ricerca di quell’equilibrio interiore, per tanti inarrivabile condizione.