Tiny Dynamite, di Aby Morgan, la vita, il sogno, l’amore, in scena al Piccolo Bellini di Napoli

Anthony e Lucien, il fulimine, un legame profondo e lungo quanto i loro giorni, ed una ragazza, l’amore di entrambi, la passione, la gioia, la voglia di vivere di due ragazzi. Poi un gesto, incompreso, insensato, ed un groppo in gola, un dubbio, un rimorso, una corda, tagliente, che leghera i due, ancora una volta, forse per sempre. Ettore Nigro, Arturo Scognamiglio e Cecilia Lupoli, al “Piccolo Bellini” di Napoli, portano in scena una surreale quanto autentica visione di Abi Morgan, “Tiny Dynamite”. Anthony e Lucien trascorreranno insieme le estati della loro vita, ognuno a modo suo, prendendosi cura dei giorni dell’altro, delle proprie ansie, ed anche delle proprie certezze. Poi una donna, ancora una donna, il sogno che rincorre, l’immagine riproposta di un passato messo da parte. Il ragazzo timido e la piccola peste, al centro un amore, ed il volere di una lei, sempre a scontentare l’uno, e riempire di rimorso, l’altro. La scena, puramente evocativa, dei più significativi momenti della trama, ruota intorno agli eventi. Il traliccio, la corrente, e quell’energia sprigionata su un bambino. La casa, delle vacanze, delle fughe, dove il duo ridiventa trio e dove una donna, ancora una volta, mira le basi di un legame puro e martoriato dai ricordi. La scena è viva, i fatti si rincorrono e gli attori i migliori interpreti di un gioco a volte suggestivo, quasi romantico, a volte tragico, con più finali che potrebbero a turno chiudere gli eventi. Il percorso narrativo, messo in scena dai giovani protagonisti si chiude, lentamente, mentre il pubblico, poco alla volta ricompone i pezzi di due vite segnate dall’amore, e dalla tragica rinuncia di chi ha scelto di amare troppo.