“Toni Servillo legge Napoli”, un viaggio tra musica e poesia, in scena al “Teatro Nuovo” di Napoli

 

Toni Servillo in scena al “Teatro Nuovo” di Napoli, con “Toni Servillo legge Napoli”, da mercoledi 30 Marzo a domenica 3 Aprile. Un viaggio nelle parole di Napoli, da Salvatore Di Giacomo a Ferdinando Russo, da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo, fino alle voci contemporanee di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano e Michele Sovente. Una serata in dedica alla cultura partenopea, che l’attore restituisce immergendosi nella sostanza verbale di poeti e scrittori che di Napoli hanno conosciuto bene la carne e il cuore. Un ritratto di una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, divisa fra l’estrema vitalità e lo smarrimento più profondo, una città di cui la lingua è il più antico segno, forgiato dal tempo e dalle contaminazioni. Poeti e scrittori, testimoni della città nel passato e nel presente, offrono attraverso emblematici scritti il quadro sintetico di una realtà impietosa ai limiti del paradosso. Tra pulsioni e pratiche, carne e sangue, lo spettacolo di Toni Servillo sostiene la necessità perentoria di non rinunciare a una identità sedimentata da quattro secoli di letteratura. Accanto a poemetti ormai considerati fra i grandi classici del Novecento come “Lassamme fa’ a Dio” di Salvatore di Giacomo e “Vincenzo De Pretore” di Eduardo de Filippo, ci sono due liriche di Ferdinando Russo, ‘”A Madonna d’‘e mandarine” e “E’ sfogliatelle”, e l’attualissima “Fravecature” di Raffaele Viviani. Servillo da poi voce alla sanguigna e veemente invettiva de “A sciaveca” di Mimmo Borrelli e alla lingua contemporanea, colta e allusiva di “Litoranea” di Enzo Moscato, tagliente riflessione sulle contraddizioni e sul degrado di Napoli, che, nel 1991, costituiva il finale di “Rasoi”, spettacolo-manifesto di Teatri Uniti. Composte per la circostanza sono “‘O vecchio sott’o ponte” di Maurizio De Giovanni, a raccontare l’inumano dolore per la perdita di un figlio, e “Sogno napoletano” di Giuseppe Montesano, in cui, dichiarata la dimensione onirica, l’apocalisse lascia il passo a un salvifico, auspicato, risveglio delle coscienze. Entrambe s’infrangono nella successiva sequenza, aspra e feroce, di “Napule2, crudo ritratto della città scritto da Mimmo Borrelli. Ho scelto questi testi – sottolinea Toni Servillo – perché ne emerge una lingua viva nel tempo, materna ed esperienziale, che fa diventare le battute espressione, gesto, corpo. Oltre la lingua – aggiunge Toni Servillo – il filo rosso che attraversa e unisce la serata è il rapporto speciale, caratteristico di tantissima letteratura napoletana, con la morte e con l’aldilà, il commercio intenso e frequente con le anime dei defunti, i santi del paradiso e Dio stesso”. Settanta intensi minuti che l’attore conclude con “Primitivamente” di Raffaele Viviani, “Cose sta lengua sperduta” di Michele Sovente, “’A livella2 di Totò, ed infine “‘A casciaforte “ di Alfonso Mangione.

Toni Servillo legge Napoli

Napoli, Teatro Nuovo – da mercoledì 30 marzo a domenica 3 aprile 2016

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it